di Gianni Darai
Pur rientrando nel novero delle linee di navigazione di seconda classe sin dal 1875 (v: Regio Decreto n.2686 del 29/8), prevedendo così la navigazione ai natanti fluviali di tonnellaggio compreso tra 400 e 600 tonnellate, questa importante rete idroviaria del nord-est italiano, che nei progetti iniziali doveva collegarsi alla rete dell'Europa orientale tramite la Sava e il Danubio, è stata in questi ultimi anni un po' dimenticata e trascurata. Da parte nostra, non ci stancheremo mai di sottolineare che essa potrebbe e dovrebbe rappresentare una valida alternativa al trasporto su gomma, oltre a diventare una soluzione interessante e culturalmente valida per un rispettoso traffico da diporto di piccolo e medio tonnellaggio.
La via d’acqua che qui oggi illustreremo e prenderemo in considerazione si sviluppa, con le sue varie diramazioni, per oltre 500 chilometri.
Storicamente, la navigazione interna era praticata sin dal 301 a.C., come testimonia uno scritto di Tito Livio, e il suo massimo splendore nelle Venezie fu concomitante e seguì la storia della Serenissima Repubblica.
Dopo un lungo periodo di abbandono, un rinnovato interesse e un incremento avvennero attorno alla metà del 1900, per poi essere nuovamente ignorata o quasi ai giorni nostri. Per opportuna conoscenza, e come invito a riscoprirne il valore e a frequentarla, vi invitiamo a scaricare e leggere qui:
Foto: Dese nella laguna di Venezia di Didier Descouens (Opera propria)