Gli Stati Generali, una curiosa e poco usata consuetudine apparsa in Francia nel lontano 1302 in materia fiscale per riunire, a livello decisionale, i tre stati: clero, nobiltà e borghesia o terzo stato, a differenza di quello che, fino a quel momento, si era utilizzato al riguardo.
Un rimando storico stranamente riutilizzato ai nostri giorni per la seconda volta a Venezia con argomento: “Mobilità Acquea e Moto Ondoso”. Una riunione collegiale che ha visto riunite, presso il parco del polo nautico di Punta San Giuliano, i rappresentanti delle istituzioni e delle associazioni direttamente interessate al problema sollevato.
Più di 90 i convocati dal Comune che così hanno potuto presentare le loro osservazioni e suggerimenti dopo l’introduzione da parte del sindaco Luigi Brugnaro che ha voluto in concreto, e questo forse era lo scopo, illustrare la prossima applicazione del Si.Sa. (Sistema Sanzionatorio), che entrerà in funzione in via sperimentale il 23 maggio, lo strumento non ancora omologato per poter controllare inizialmente e poi sanzionare di conseguenza, le infrazioni al traffico acqueo e il superamento dei limiti di velocità in maniera non più contestabile.
Una operazione storica, un cambiamento necessario da effettuarsi un po’ alla volta, così come dichiarato dal primo cittadino, dopo anni ed anni di deregulation, di mancati controlli e dei conseguenti danni alle infrastrutture cittadine.
Si passava quindi per sorteggio ad ascoltare ad uno ad uno, con un tempo massimo di 3 minuti, i presenti con l’estrazione dei nominativi da parte della Presidente del Consiglio Ermelinda Damiano.
Un tempo limitato per consentire a tutti di esporre le proprie ragioni con indicata la possibilità, conseguentemente, di inviare le proprie richieste per iscritto alla segreteria del sindaco.
Prima associazione estratta proprio quella della Assonautica di Venezia che, con le parole del suo presidente Marino Masiero suggeriva la necessità di una innovazione tecnologica legata all’utilizzo di carene a basso impatto, come i foil e i pluriscafi, oltre all’utilizzo di carburanti e motorizzazioni ecocompatibili.
A seguire via, via gli altri convocati, la maggior parte allineati sulla importanza della educazione e del rispetto da parte di tutti, con il suggerimento a prevedere corsi a partire dalle scuole primarie e secondarie della città.
Tutela della laguna, rispetto dell’ambiente, domeniche ecologiche, rive libere per l’ormeggio, impatto del diportismo nei fine settimana, controllo dell’alcol, un Redentore diverso, queste le richieste da parte delle associazioni in genere.
Pubblico registro di tutti i mezzi, tutela del lavoro, rive di carico e scarico, sostenibilità economica, limiti di velocità da rivedere, sanzioni oculate e senza disparità di trattamento, queste le indicazioni giunte invece dagli operatori e dalle organizzazioni sindacali..
I rappresentanti del Gruppo Insieme, che riunisce 41 associazioni sportive e diportistiche, ponevano in evidenza il volume aumentato esponenzialmente del traffico acqueo in questi ultimi anni, la necessità dei controlli oltre all’area Si.Sa., lo studio comunale già effettuato sulle varie tipologie delle imbarcazioni e sull’importanza di valutare oltre alla velocità l’altezza dell’onda prodotta, l’auspicabile istituzione di un CERN (Centro Europeo di Ricerca Nautica) e l’ottimizzazione dei trasporti con un Centro di Interscambio Merci.
Sottolineata da più parti la necessità di tornare ad una Venezia lenta come sua caratteristica intrinseca, la famosa e nominata“ più antica città del futuro”.
Tra l’altro simpaticamente, il presidente di Alilaguna Dott. Fabio Sacco, suggeriva di chiamare il sistema non più Si.Sa (Sistema Sanzionatorio) bensì Si.Ed. (Sistema Educativo).
articolo di Gianni Darai